L’allattamento in Emilia-Romagna
Il Melograno di Bologna
Relazione al convegno regionale “L’allattamento in Emilia-Romagna”
30 settembre 2023
A questo convegno dedicato all’allattamento, portiamo un progetto che non è dedicato all’allattamento, non specificamente almeno, ma piuttosto a quelle azioni che sappiamo essere protettive della salute e del benessere perinatale, e dunque anche dell’allattamento.
“Diamo voce alla nascita”, così si chiama il progetto, intende promuovere l’empowerment innanzitutto delle donne che si trovano a vivere l’esperienza della maternità in una situazione di potenziale fragilità, soprattutto in un contesto di migrazione, ma anche di solitudine, esclusione sociale, vissuti dolorosi personali o relazionali. Più in generale intende promuovere la salute e il benessere dell’intero nucleo familiare, cercando di ridurre quegli ostacoli geografici, economici, linguistici e culturali che contribuiscono a diminuire l’accessibilità ai servizi esistenti.
I servizi nel nostro territorio sono tantissimi, la criticità è piuttosto quella di intercettare le persone che più ne hanno bisogno: le donne migranti si muovono sulle relazioni, non sull’offerta, per quanto ricca sia.
Il cuore della nostra attività è tessere relazioni, offrire uno spazio di accoglienza che sia comodo, pieno di calore, bello e informale, cercando di infondere pazientemente fiducia.
La migrazione stravolge l’esperienza della maternità. Il mondo esterno è difficile da comprendere, dalle consuetudini di comportamento all’organizzazione sociale. La lingua è sconosciuta, i riferimenti familiari mancano e le condizioni di vita sono spesso molto precarie. Le cure in gravidanza, durante il parto e il postparto sono diverse da quelle del paese d’origine. Manca loro la dimensione collettiva di accompagnamento al diventare madre.
Queste sono madri che faticano a trasmettere sicurezza ai loro neonati, li accudiscono con incertezza, senza sapere quali gesti fare e come farli. E’ una cosa che ci sentiamo dire tante volte: non so come tenere in braccio il mio bambino, non so come maneggiarlo, ho paura a uscire per la strada.
“Diamo voce alla nascita” è un progetto finanziato dalla Regione Emilia Romagna nato nel 2022 dalla collaborazione tra il Centro per le Famiglie del Comune di Bologna e il Melograno-Centro Informazione Maternità e Nascita, un ente del terzo settore nel quale operano donne che hanno formazioni diverse nell’ambito della perinatalità, sanitarie e non sanitarie.
Il progetto prevede diverse azioni:
1 – Parole della maternità: laboratorio di lingua italiana per conoscere il vocabolario legato ai temi della gravidanza, della nascita, del corpo, del neonato, dell’allattamento. Conoscere questo lessico permette alle donne straniere di sentirsi più competenti per affrontare parto, per parlare con il personale sanitario e il pediatra. Più competenti per esprimere i propri disagi e i propri bisogni.
Hanno partecipato 22 donne.
2 – Mamme del mondo: spazio mamma interculturale
Hanno partecipato 12 donne
3 – Sostegno domiciliare: per supportare situazioni delicate che presentano particolari difficoltà
Abbiamo seguito 7 donne
4 – Incontri a tema per neogenitori: allattamento, sonno, bisogni di neonati e neogenitori.
Hanno partecipato 55 donne di cui 2 migranti e 3 uomini.
5 – Spazio meticcio: siamo riuscite a inserire alcune donne nei gruppi che abitualmente frequentano il Melograno, formati da donne solitamente italiane e ben inserite nella società in cui viviamo. Parliamo di piccoli numeri, 4 donne che hanno partecipato e partecipano con continuità, ma sono esperienze importanti di conoscenza, di scambio, di vicinanza. Esperienze che rompono barriere sociali che sembrano insormontabili.
Sono 14 i paesi di provenienza delle donne coinvolte nel progetto: Marocco, Tunisia, Perù, Thailandia, Uganda, Moldavia, Costa d’Avorio, Eritrea, Ucraina, Pakistan, Italia, Turchia, Nigeria, Camerun.
Grazie alla collaborazione con i Centri Bambini Famiglie, progetto pedagogico del Comune di Bologna, la maggior parte degli incontri si sono svolti presso loro sedi. Abbiamo avuto scambi con consultori e altri enti che si occupano di migrazione. Talvolta abbiamo lavorato con la presenza di mediatrici culturali.
Questo progetto è un bell’esempio dell’importanza di fare rete tra soggetti pubblici e del terzo settore, risultato ottenuto soprattutto grazie all’instancabile tenacia di Chiara Labanti e Stefania Pilastrini del Centro per le Famiglie, che mi fa piacere citare e ringraziare.